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parificazione precari va estesa a reclutamento #adessonews


Non si è fatta attendere la risposta del Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, sulla procedura di infrazione UE che chiede la parificazione dei diritti dei docenti precari al personale di ruolo e una stretta sulle supplenze.

In merito alla decisione della Commissione Europea di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per l’abuso dei contratti a termine nella scuola, il Ministro ritiene fondamentale rivedere il sistema di reclutamento del personale docente.

Per Valditara, le regole sulle assunzioni dei docenti approvate dal precedente Governo per raggiungere i target previsti dal PNRR hanno introdotto regole troppo rigide per i concorsi scuola che, di fatto, discriminano gli insegnanti precari.

Vediamo nel dettaglio di seguito cosa ha dichiarato il Ministro in merito all’infrazione UE per l’Italia sull’abuso di contratti a termine.

PER IL MINISTRO VALDITARA BISOGNA ESTENDERE LA PARIFICAZIONE DEI PRECARI AL RECLUTAMENTO

Attendiamo quindi fiduciosi che la parificazione dei diritti possa essere estesa ora anche alle forme di reclutamento“.

E’ quanto dichiarato dal Ministro Valditara rispetto alla decisione della Commissione dell’Unione Europea di denunciare l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per l’abuso dei contratti a tempo determinato (supplenze) nella scuola, che viola la Direttiva 1999/70/CE, e per non aver adottato strumenti sufficienti a  impedire la discriminazione tra docenti e personale ATA di ruolo e supplenti.

Come riporta un comunicato ufficiale del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM), il Ministro ha così commentato la decisione della Commissione UE:

Prendo atto della decisione della Commissione europea che ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea perché si riducano le condizioni per il ricorso dei contratti a termine e affinché i docenti precari abbiano gli stessi scatti di anzianità degli insegnanti di ruolo, in nome di una piena parificazione dei diritti.

Abbiamo sottoposto da tempo alla Commissione la necessità di rivedere il sistema di reclutamento dei docenti italiani previsto da un’intesa fra la Commissione e il precedente governo, superando le rigidità della riforma PNRR che creano un’oggettiva discriminazione a danno dei docenti precari e non tengono conto dei numeri del precariato che sono cresciuti negli scorsi anni“.

Si attende ora la decisione del Governo italiano su come procedere in seguito al deferimento alla Corte di Giustizia UE. Noi vi aggiorneremo su questo.

IL PIANO DI ASSUNZIONI DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Ricordiamo che il Ministero dell’istruzione, al fine di raggiungere gli obiettivi di reclutamento previsti dai target PNRR, sta portando avanti un piano da 70 mila assunzioni di docenti, finalizzato a realizzare:

  • 20 mila assunzioni entro dicembre 2024;
  • 20 mila assunzioni entro settembre 2025;
  • 30 mila assunzioni entro giugno 2026.

A questo proposito, proprio di recente il Ministro Valditara ha confermato che saranno assunti tutti gli idonei dei concorsi scuola banditi tra il 2016 e il 2020, come vi spieghiamo nel dettaglio in questo articolo.

Inoltre, sembra stia valutando la possibilità di introdurre il c.d. doppio canale di reclutamento per reclutare il personale docente, una soluzione che permetterebbe di stabilizzare migliaia di docenti precari attingendo non solo dai concorsi per docenti, ma anche dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), come vi abbiamo anticipato in questo articolo.

ULTERIORI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Per tutti i dettagli sulla procedura d’infrazione UE per l’Italia contro l’abuso dei contratti a termine nella scuola potete leggere questa guida completa, dove trovate il testo ufficiale in pdf da scaricare e consultare del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia UE e la spiegazione semplice e chiara di cosa prevede.

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di Angela V.


Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.

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