diGabriele Bojano
La manifestazione nel corso degli anni diventa Festival Internazionale e ha in Ignazio Rossi, medico con la passione della cinepresa, il suo infaticabile organizzatore. Nascono così le cinematografie didattiche e specializzate
Si conclude dopo una settimana tra Salerno, Cava, Amalfi, Positano e Ravello, la prima edizione della Mostra Nazionale del Cinema in Passo Ridotto che nel corso degli anni diventa Festival Internazionale del Cinema di Salerno. Si tratta della prima organizzazione festivaliera del dopoguerra (Venezia non aveva ancora ripreso e fino al ’60, tra le poche del calendario cinematografico), nata da un gruppo di amici per la pelle (e per la celluloide) che l’anno prima, il 1945, hanno dato vita al Cine Club Salerno, associazione di cultura cinematografica senza scopo di lucro, che ha un ambizioso programma: promuovere la cultura attraverso il cinema.
Il Festival a “passo ridotto” ha una doppia valenza, si rivolge, infatti, a tutto ciò che viene girato negli standard 8 e 16mm e quindi presentati ai concorsi del Festival, ed a quei film originariamente prodotti in 35mm (che possono essere proiettati solo nelle sale delle grandi città italiane tagliando fuori la maggior parte della popolazione) e che vengono trasferiti in uno standard più trasportabile: quello “ridotto” del 16mm. Detta riduzione consente al Cinema Italiano di avere una enorme diffusione ed un grande successo e ciò anche grazie all’iniziativa del Cineclub Salerno e ad Ignazio Rossi, l’infaticabile fondatore del Festival, che grazie alla sua intraprendenza culturale ed imprenditoriale, precorrendo i tempi, crea la casa di distribuzione FILMITALIA con cui diffonde in tutta Italia ed all’estero, i più importanti film del panorama cinematografico italiano.
Le proiezioni vengono effettuate anche a bordo dei famosi transatlantici italiani che solcano gli oceani per raggiungere l’America e l’Argentina, rendendo così più piacevoli le giornate ai nostri emigranti. Il Festival del Cinema non si svolge solo a Salerno ma da Salerno parte ogni giorno una flottiglia di cinemobili che raggiungono i paesini più interni dell’entroterra della provincia, si fermano nelle piazze o sui sagrati delle chiese, dove, con la fantasiosa collaborazione delle popolazioni, si organizzano spettacoli cinematografici e si diffonde l’informazione culturale.
Anche nelle fredde sale degli ospedali salernitani, gli intraprendenti fondatori, Ignazio Rossi, Matteo Della Corte, Achille Guglielmi ed altri, nell’espletamento delle proprie professioni mediche e chirurgiche, non dimenticano il cinema; così, ormai padroni della cinepresa, la usano come strumento per approfondire le loro tecniche operative, avvantaggiandosi di una dettagliata visione del lavoro svolto ed aprendo così tra loro appassionate discussioni su come migliorare e perfezionare la propria attività. Nasce così senza volerlo quello che poi sarà esportato ovunque: il metodo di formazione audiovisiva. Salerno, culla della Scuola Medica, lancia al mondo un nuovo mezzo di approfondimento didattico teorico/pratico.
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