La commissione giudicatrice del concorso dei progetti per “Porta est” composta da 5 membri tutti indicati dal Governatore Vincenzo De Luca dove tutti sono dirigenti dell’Ente di Santa Lucia viene bocciata – tra gli altri – dall’Ordine nazionale degli Architetti e degli Ingegneri. Insomma il bando per “Porta Est”, uno dei più importanti e costosi progetti urbanistici della città dal Dopoguerra a oggi, «non prevede un’adeguata commissione giudicatrice». Nomine che non hanno tenuto presente che Porta Est è Napoli e non c’è nessun membro del Comune e nemmeno di Sistemi Urbani il colosso delle Fs proprietario dei suoli.
Come i lettori de Il Mattino sanno la grana scoppia mercoledì, quando la Regione con un comunicato stampa fa sapere che «Si è conclusa – si legge nella nota della Regione – la prima fase del Concorso di Progettazione per la realizzazione del Progetto “Napoli Piazza Garibaldi-Porta Est”. Sono stati 5 i soggetti ammessi alla seconda fase prevista il 7 ottobre e verrà conclusa a gennaio con l’individuazione del progetto vincitore». Ma chi decreterà il vincitore? Tutti dirigenti regionali nominati da De Luca: Gennaro Prisco, Michele Testa, Pasquale Chiodi, Pasquale Manduca e Roberta Santaniello.
Da qui il no degli ordini professionali che hanno indirizzato a De Luca una lunga lettera. In campo sono scesi il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, insieme ai cinque Ordini provinciali della Campania e altre istituzioni e associazioni culturali come In/Arch – acronimo che sta per Istituto Nazionale di Architettura – e Aniai (Associazione Nazionale Architetti e Ingegneri Italiani). Gli architetti chiedono a De Luca «di revisionare le procedure», inserendo nella commissione «progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale». Il progetto vale 600 milioni e prevede, tra le altre cose, il riassetto urbanistico di tutta l’area che interessa le trincee comprese tra Porta Nolana e Piazza Garibaldi, l’ampliamento della stazione Eav di piazza Garibaldi, parcheggi, un parco pubblico, una nuova uscita dell’A3, e la realizzazione della cittadella della Regione Campania.
Il bando
«Nella formulazione del Bando – scrivono gli architetti nella lettera inviata a De Luca – tutto ciò è stato considerato e pertanto ai concorrenti sono stati richiesti elevatissimi requisiti professionali ed economici ed esperienze di progettazione di pari livello. Nella formazione della Commissione, invece, il rango e l’importanza del progetto non sembrano compresi nella loro interezza. Sono stati nominati dirigenti e funzionari interni alla Regione, di riconosciuta preparazione e capacità professionali come gestori delle procedure ma non, come impone il disciplinare «esperti nello specifico oggetto del concorso». La riflessione degli Ordini professionali è incisiva perché ricordano che «è prassi consolidata che i grandi concorsi internazionali abbiano nella commissione giudicatrice personalità di primo piano per conferire prestigio e risonanza al concorso. Eludere questa prassi lascia perplessi». Gli architetti ricordano che «la Regione Campania, prima in Italia, nel 2019 ha varato un’inedita ed esemplare «Legge per la promozione della qualità dell’architettura». E che «Da quattro anni promuove e finanzia ricerche, studi e pubblicazioni sull’architettura moderna e contemporanea nella regione. Con la discutibile formazione della Commissione pregiudica il risultato del progetto e appanna un credito culturale ampiamente meritato nell’ambito della promozione della qualità architettonica. Questo è motivo di preoccupazione».
Dal mondo dell’architettura si interrogano su alcuni punti: «Da bando il vincitore sarà annunciato all’inizio del 2025 ma non manca il toto-nomi nonostante il concorso sia anonimo: De Luca, da sindaco di Salerno, ha ridisegnato la sua città coinvolgendo grandi nomi come David Chipperfield o Zaha Hadid, chi sarà la firma della nuova casa della Regione? Vincerà una firma o il suo progetto?».
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