Trasporti
Mercoledì il caos nazionale delle ferrovie, ma anche sulla Verona Rovigo non sono risolte le criticità lamentate dai pendolari
Minuetto. Il nuovo treno delle Fs che collega Verona a Rovigo, qui alla stazione di Porta Nuova
Treni sovraffollati, soprattutto al mattino, e tempi di attesa troppo lunghi o, al contrario, risicati, per le coincidenze con le altre corse.
Dopo la giornata di caos nazionale mercoledì su tutte le linee nazionali, anche a livello locale sono ancora presenti le problematiche che i pendolari lamentano lungo la ferrovia Verona-Rovigo, per molto tempo inserita da Legambiente nell’elenco delle «dieci peggiori linee d’Italia» nell’ambito del rapporto Pendolaria.
Dal primo settembre la gestione dei convogli, lungo i 96,6 chilometri di binario unico che uniscono le due città venete attraverso il Basso veronese, è passata dalla società regionale Sistemi Territoriali a Trenitalia, azienda del gruppo Fs Italiane, portando importanti migliorie. Una volta era una littorina, ora è un treno chiamato Minuetto.
Eredità
Ma restano alcune eredità negative del passato, come la scarsità di posti nelle carrozze negli orari di punta, soprattutto al mattino, quando convergono su Verona centinaia di lavoratori e studenti. «È vero che finalmente non ci sono più le vecchie littorine», spiega Morena, viaggiatrice della Bassa che lavora a Verona, «tuttavia in alcune corse del mattino, specie quelle prese anche dagli studenti, i tre vagoni disponibili del Minuetto si riempiono in poco tempo. In particolare da Bovolone in poi ci sono solo posti in piedi».
«Occorre tenere conto», prosegue la pendolare, «pure degli imprevisti come i guasti ai passaggi a livello, che sono ancora frequenti lungo tutta la linea. Se le barriere rimangono aperte occorre attendere l’intervento delle forze di polizia per garantire la circolazione, bloccando di conseguenza il treno in stazione». «Inoltre», continua, «gli orari vanno rivisti. Ogni giorno, per le corse provenienti da Rovigo, il ritardo è di almeno 10 minuti. Accade che gli studenti che arrivano a Legnago alle 7.30 debbano chiedere al capotreno di telefonare ai macchinisti del treno per Padova per non perdere la coincidenza, visto che parte appena quattro minuti dopo».
Soste forzate
Altra nota dolente, è costituita dalle soste forzate alle stazioni di Isola della Scala e Buttapietra quando un treno della Verona-Rovigo deve incrociare un altro convoglio della stessa linea o della Verona-Bologna. «A volte si sta fermi per un quarto d’ora», rimarca la viaggiatrice, «sballando così tutti i programmi che uno si era fatto salendo in vettura».
Un pendolare 50enne di Isola della Scala, a sua volta, conferma: «La corsa del mattino delle 7.03 vede salire in carrozza nel nostro scalo un’ottantina di ragazzi. È ovvio che il Minuetto, sia pur moderno, con le sue tre carrozze è insufficiente a contenere questi e gli altri passeggeri che salgono nelle fermate precedenti».
«Il convoglio a quattro carrozze», annota A.V., pendolare di Bovolone, «viene fatto circolare in orari in cui il flusso di passeggeri non è intenso. Invece dovrebbe essere utilizzato proprio nelle corse più gettonate. Come quella che dalle 7.49 transita da Bovolone ed è diretto a Verona. Rispetto alla gestione precedente di Sistemi territoriali, il nuovo orario applicato da Trenitalia in alcuni momenti della giornata ci complica la vita. A causa delle coincidenze, ad esempio, nelle scorse serate siamo rimasti fermi ad Isola della Scala con il treno diretto a Rovigo per un quarto d’ora abbondante».
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