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Genova. Ancora schermaglie sulla sanità in campagna elettorale. Mentre Bucci oggi mette dei paletti all’acquisto di prestazioni dai privati per “azzerare le liste d’attesa” e Schlein accusa la destra di volere smantellare la sanità pubblica, fanno discutere le dichiarazioni di Andrea Orlando che ieri alla Spezia ha detto che “sono aumentati i tempi di attesa perché non sono state fatte le infrastrutture”.
“Ringraziamo l’onorevole Orlando per questa ennesima perla di saggezza, non suffragata da nulla che corrisponda alla realtà dei fatti: non è possibile aspettare il completamento delle infrastrutture sanitarie per migliorare le liste d’attesa – la replica di Angelo Gratarola, assessore alla Sanità e candidato di Vince Liguria -. Le criticità, dove sussistono, devono essere risolte nel breve tempo. Questo dimostra ancora una volta la pochezza e la superficialità del programma di Orlando. La sua è una campagna elettorale di frasi fatte utilizzate a spot senza alcuna conoscenza della sanità ligure. Non ci stupisce visto che della Liguria non sa niente e per tornare in quella che lui dice essere la sua terra, dopo gli anni romani, ha dovuto mettere il navigatore”.
“Non vorremmo che la sua riforma sanitaria passasse dalla chiusura di aziende sanitarie e ospedali“, commenta anche Edoardo Rixi, segretario regionale e candidato di bandiera della Lega, ricordando che Orlando da ministro della Giustizia “ha ripetutamente illuso i cittadini di Sanremo e Chiavari sulla riapertura dei tribunali del territorio”. “Chi dimentica il passato è condannato a ripetere i suoi errori. La Liguria ha bisogno di chi ha dimostrato, con i fatti, di saper costruire un futuro migliore”, aggiunge Rixi.
“Vedo che Rixi si sta cimentando nello stesso esercizio preferito da Bucci e dal centrodestra ligure, si occupano di tutto tranne che delle loro responsabilità – contrattacca il consigliere regionale del Pd Enrico Ioculano -. Del resto li capiamo, cosa mai potranno proporre a quegli stessi cittadini che hanno tradito in quasi 10 anni di governo regionale? Basta il dato recente di Agenas che fotografa in maniera preoccupante come la Liguria sia sostanzialmente l’unica regione del nord del Paese ad avere un saldo negativo tra pazienti curati in regione e quelli che vanno fuori perché hanno difficoltà ad accedere alle prestazioni sanitarie. Dato che Rixi e Bucci dovrebbero spiegarci come pensano di invertire. Altro che le chiacchiere, i se, i boh, i vedremo. Qui l’unico dato di fatto è che i liguri per curarsi sono costretti ad andare fuori Regione e che il bilancio della sanità, solo nel 2024, presenta un buco di oltre 240milioni di euro. Questi i risultati delle politiche sulla sanità della Giunta Toti e del centrodestra al governo della Regione, oltre alla creazione di Alisa, un’eredità sulla quale lo stesso centrodestra è fortemente diviso. Uno strumento inutile, dopo averla approvata e sostenuta, alla fine hanno dovuto ripudiare”.
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