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Alla manifestazione convocata dai sindacati Cgil e Uil contro il Ddl Sicurezza del governo Meloni, si sono ritrovate insieme gran parte delle opposizioni e i loro leader, contestando il provvedimento. Da Pd al M5s, passando per Alleanza Verdi Sinistra e +Europa, la bocciatura è stata unanime: “Reprime il dissenso”.
“Sono norme liberticide, vogliono reprimere le proteste, anche pacifiche, pure contro le grandi opere”, ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein, presente al sit in vicino al Senato. “Abbiamo visto aggravanti che per noi hanno dei profili di incostituzionalità, norme davvero terribili contro le detenute madri e i loro bambini fino a un anno, che prima non si potevano e ora si potranno mandare in carcere. Una stretta repressiva e securitaria che non porterà più sicurezza in questo Paese”, ha continuato. Per poi rivendicare: “Noi crediamo che queste norme siano sbagliate e continueremo a contrastarle in Parlamento, ma è particolarmente importante che ci sia anche questo contrasto, questa mobilitazione sociale condivisa, plurale, colorata come la vedete oggi”.
Parole condivise anche dal presidente del M5s Giuseppe Conte: “Si tratta di un passo indietro rispetto persino al Codice Rocco di epoca fascista”. E ancora: “Introducono nuovi venti reati, inaspriscono pene già esistenti, ma solo in una direzione, per la gente comune, per chi manifesta dissenso politico, per chi esprime resistenza passiva, mentre invece creano spazi di sempre maggiore impunità per la classe politica, per i colletti bianchi, destrutturano le norme contro la corruzione, aboliscono l’abuso d’ufficio”. Pure i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli parlano di “scempio autoritario” e attaccano Meloni: “Risponde alla crisi sociale con la galera”.
Così, se i vari partiti del possibile campo progressista continuano a rivendicare di voler “partire dai temi“, in piazza sembrano cominciare a crearsi quelle basi comuni per una futura alleanza, per un’alternativa al governo Meloni. Eppure, rispetto alla festa di Avs, quando i leader si fecero immortalare in quel che venne definito il ‘Patto della birra’, questa volta salta la foto di gruppo con Conte, Schlein, Magi, Bonelli, Fratoianni. Ognuno in punti diversi del corteo-manifestazione contro il ddl Sicurezza, i leader non si cercano, né si fanno immortalare insieme. Ci provano Bonelli e Fratoianni a salutare prima Schlein, poi Conte, ma segretaria Pd e presidente M5s restano distanti, né si incrociano. Dietro, spiegano fonti interne, le possibili frizioni e tensioni sul capitolo Rai.
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