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Piani Urbani di Mobilità Sostenibile verso un nuovo paradigma #adessonews

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Negli ultimi anni, le città europee hanno fatto passi avanti nella creazione di Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS), con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità dell’aria e affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, ma un aspetto spesso trascurato in questi piani è l’integrazione della salute.

Le priorità annunciate
I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS / SUMP)
La salute nei PUMS, un’occasione mancata
Il cambio di paradigma
Cogito, ergo sum(p)
Il futuro della mobilità urbana: le “città ESG”

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Le priorità annunciate

Sono sempre di attualità, le tematiche legate all’ambiente, alla salute, alla mobilità.

Se ne parla con sussiego in ogni dove, ma in modo (quasi sempre) teorico e ideologico, lontano da qualsiasi approccio pragmatico: si promette qualsiasi tipo di soluzione, e (ma) alla fine i problemi rimangono.
Quando non aumentano.

Perché non si capiscono le – e non si agisce sulle – interconnessioni fra questi tre aspetti, e ci si limita ad annunciare provvedimenti urgenti in attesa di una nuova riforma strutturale.

È quanto emerge dall’analisi di un report di qualche mese fa – ma sempre più attuale – dell’EPHA (European Public Health Alliance), “Prioritising health in mobility planning assessing health and co-benefits in european sustainable urban mobility plans”, dove si sottolinea a più riprese che la mera presenza di concetti di salute nei PUMS non garantisce un miglioramento efficace dei risultati sanitari.

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I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS / SUMP)

Il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) è un “piano strategico che si basa sugli strumenti di pianificazione esistenti e tiene in debita considerazione i principi di integrazione, partecipazione e valutazione per soddisfare, oggi e domani, le necessità di mobilità delle persone e delle merci con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro dintorni”.

Nell’accezione riconosciuta dalle Linee Guida ELTIS (“Guidelines for developing and implementing a Sustainable Urban Mobility Plan”) un SUMP (l’acronimo inglese di PUMS – Sustainable Urban Mobility Plan) è un “piano strategico che si propone di soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone e delle imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita nelle città […] e integra gli altri strumenti di piano esistenti e segue principi di integrazione, partecipazione, monitoraggio e valutazione”.

La redazione di un PUMS/SUMP – per sintetizzare – ha “l’obiettivo di migliorare la qualità e le prestazioni ambientali delle aree urbane in modo da assicurare un ambiente di vita più sano in un complessivo quadro di sostenibilità economica e sociale, facendo sì che il sistema della mobilità urbana assicuri a ciascuno l’esercizio del proprio diritto a muoversi, senza gravare, per quanto possibile, sulla collettività in termini di inquinamento atmosferico, acustico, di congestione e incidentalità”.

Con queste parole si esprime l’Osservatorio PUMS, che si propone, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, come punto di riferimento per chi affronta o gestisce il tema della mobilità urbana in un’ottica strategica, di partecipazione e di sostenibilità.

L’ottica strategica

In tale ottica, il tema dell’accessibilità, intesa come insieme delle caratteristiche spaziali, distributive, organizzative e gestionali in grado di permettere la mobilità e un uso agevole, in condizioni di sicurezza e autonomia, degli spazi e delle infrastrutture della città da parte di qualsiasi persona, è da intendersi come elemento centrale per la redazione, l’implementazione e il monitoraggio di un SUMP”.

La mobilità verde, la salute e la ricerca di un nuovo paradigma di sostenibilità

Figura1.1 I SUMP in Italia

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La mobilità verde, la salute e la ricerca di un nuovo paradigma di sostenibilità

La salute nei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, un’occasione mancata

Negli ultimi anni, le città europee hanno fatto passi avanti nella creazione di Piani di Mobilità Urbana Sostenibile, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità dell’aria e affrontare le sfide legate al cambiamento climatico.

Tuttavia, un aspetto spesso trascurato in questi piani è l’integrazione della salute: secondo il report dell’European Public Health Alliance, che ha analizzato i SUMP di 230 città europee, la salute viene menzionata solo superficialmente nella maggioranza dei casi, e sostanzialmente non viene considerata un obiettivo strategico centrale.

Si tratta di una mancanza comune nei SUMP: si riconosce l’impatto del trasporto sulla salute, ma poche città considerano la mobilità come un’opportunità per promuovere attivamente il benessere.

Meno del 15% delle città europee analizzate ha obiettivi sanitari concreti e 34 PUMS non menzionano affatto la salute.
La sicurezza stradale e la riduzione dell’inquinamento sono spesso le uniche questioni di salute affrontate in modo dettagliato, mentre aspetti come il benessere mentale e l’accessibilità per i gruppi vulnerabili vengono ampiamente ignorati.

Il legame tra trasporto ed equità, benessere sociale e mentale è raramente discusso. Mancano i KPI, e “sebbene vi siano obiettivi di salute a lungo termine, pochi piani delineano obiettivi intermedi e menzionano metodologie di valutazione dell’impatto sulla salute o meccanismi di monitoraggio”.

In definitiva, “le aspirazioni dei SUMP riguardano principalmente la minimizzazione degli impatti negativi del trasporto sulla salute, e in misura minore l’inquinamento atmosferico e acustico […]. La pianificazione della mobilità urbana nelle città europee sembra perdere l’occasione di abbracciare la salute come strumento per promuovere transizioni verdi trasformative”.

Il cambio di paradigma

Il trasporto attivo – camminare e andare in bicicletta – rappresenta uno dei modi più efficaci per promuovere la salute pubblica: numerosi studi hanno dimostrato che l’attività fisica regolare può ridurre il rischio di malattie croniche (obesità, diabete e malattie cardiache) migliorando al contempo la salute mentale.

Nonostante questi benefici, solo poche città hanno stabilito obiettivi chiari per aumentare il trasporto attivo: Vienna, ad esempio, si propone di aumentare la quota di mobilità attiva dal 23% al 30% entro il 2025.

Ma piani così ambiziosi sono rari, e diventa sempre più pressante la necessità di un cambio di paradigma nella pianificazione della mobilità urbana. Invece di considerare la salute come un effetto collaterale positivo della mobilità sostenibile, i SUMP dovrebbero integrare obiettivi di promozione della salute in modo esplicito.

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Che significa non solo ridurre gli effetti negativi del trasporto (gli incidenti stradali e l’inquinamento), ma anche creare opportunità per migliorare attivamente la qualità della vita dei cittadini.

Cogito, ergo sum(p)

Nelle sessanta pagine del report, però, EPHA non si limita a parlare delle “aspirazioni sanitarie” dei SUMP, ancora troppo limitate alla riduzione al minimo degli impatti negativi dei trasporti sulla salute: sottolinea che occorre pensare nuove forme di promozione della salute e del benessere nei SUMP.

A livello tecnico, EPHA suggerisce alcune raccomandazioni, raggruppate in quattro fasi principali:

  1. preparazione e analisi;
  2. sviluppo della strategia;
  3. pianificazione delle misure;
  4. attuazione e monitoraggio.

Le raccomandazioni si concentrano su alcuni punti chiave per integrare la salute nei PUMS in modo efficace e coerente.

In primo luogo, i piani di mobilità dovrebbero includere obiettivi sanitari espliciti: la riduzione delle malattie croniche legate alla sedentarietà, la promozione di spazi pubblici verdi e l’aumento dell’accessibilità per tutti i cittadini, soprattutto quelli appartenenti a gruppi vulnerabili, solo per fare qualche esempio.
Quindi, cominciare ad utilizzare indicatori di performance per monitorare i progressi.

E – ma senza la pretesa di esaustività – promuovere politiche per la creazione di spazi verdi e blu (come parchi e zone d’acqua) all’interno delle città. Questi spazi non solo migliorano la qualità dell’aria, ma offrono ai cittadini opportunità per svolgere attività fisica e socializzare, contribuendo a ridurre lo stress e migliorare il benessere mentale.

Il futuro della mobilità urbana: le “città ESG”

L’integrazione della salute nei SUMP rappresenta una grande opportunità per le città europee: non si tratta solo di ridurre i danni legati al trasporto, ma di creare città più vivibili, sostenibili ed eque.

Le città che riusciranno a integrare in modo efficace la salute nei loro piani di mobilità avranno un vantaggio competitivo non solo in termini di qualità della vita, ma anche di sostenibilità e attrattività economica.

La mobilità, in conclusione, non deve essere vista solo come una questione tecnica, ma come uno strumento per migliorare il benessere delle comunità urbane e promuovere una transizione verde che coinvolga tutti i settori della società.

I prossimi anni saranno cruciali per determinare se l’Europa riuscirà a cogliere questa opportunità: le città devono fare un passo avanti e adottare politiche più ambiziose, integrando la salute come elemento centrale nei PUMS.

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Solo così sarà possibile affrontare le sfide del futuro e creare città più resilienti, sane e sostenibili.
Solo così potranno essere definite “Città ESG”.



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