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Due giorni dopo l’omicidio del leader di Hezbollah con un bombardamento su Beirut la tensione resta altissima. L’Iran studia una risposta, Tel Aviv decide le mosse successive. Biden torna a invocare il cessate il fuoco
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è morto nel raid israeliano di venerdì sul suo quartier generale. Lo ha confermato Hezbollah: Nasrallah «si è unito alla fila dei nostri martiri». Il movimento continuerà «la resistenza armata» contro Israele. Ucciso un capo dell’intelligence di Hezbollah.
L’esercito israeliano ha proseguito i raid su Beirut anche nella notte: «La minaccia non è scomparsa, Hezbollah risponderà. Ci aspettano giorni difficili».
L’Iran è pronto a inviare truppe in Libano, la guida suprema Khamenei, che ha parlato da un luogo protetto, ha chiesto a tutti i musulmani di «schierarsi con Hezbollah». Non è ancora chiaro come Teheran intenda rispondere all’omicidio di Nasrallah, secondo il Nyt nel governo le opinioni sono divise tra una forte risposta militare e una risposta più moderata.
Sul tavolo resta anche l’opzione di un’invasione di terra israeliana del Libano per disinnescare le minacce.
Il presidente Usa Joe Biden ha detto che gli Usa sosterranno Israele ma è tornato a chiedere un cessate il fuoco.
10:00
Secondo il New York Times, esistono opinioni diverse nel governo iraniano su come rispondere all’omicidio di Nasrallah. I conservatori spingono per una forte risposta militare, mentre i moderati, guidati dal nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian, chiedono moderazione. I sostenitori della linea dura vorrebbero che Teheran rispondesse all’omicidio con un attacco per dissuadere Israele dal colpire potenzialmente l’Iran, mentre Pezeshkian avrebbe sostenuto che così facendo cadrebbero nella trappola tesa dal primo ministro Benyamin Netanyahu per ampliare la guerra.
09:53
Israele non ha ancora deciso di invadere il Libano come conseguenza del conflitto in corso con Hezbollah. Lo scrive il Jerusalem Post. «Se l’Idf decidesse di invadere, il piano iniziale sarebbe solo un’invasione limitata nel Libano meridionale» si legge. Inoltre, «la situazione è molto dinamica e potrebbe cambiare in qualsiasi momento, soprattutto se Hezbollah riuscisse a colpire il fronte interno di Israele». In tal caso, Israele «potrebbe dover anticipare il suo programma di invasione entrando in profondità nel Libano per ridurre più rapidamente il lancio di razzi». Secondo il giornale, il governo di Tel Aviv comunque «non ha ancora preso una decisione definitiva sull’offensiva di terra» e preferirebbe attendere di vedere «se il nuovo leader di Hezbollah adotterà un approccio più pragmatico».
09:50
“Forte preoccupazione” della Cina per la situazione in Medio Oriente. Pechino “segue con grande attenzione ed è molto preoccupata per l’escalation delle tensioni nella regione”, affermano dal ministero degli Esteri a due giorni dall’uccisione in un raid israeliano in Libano del leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah. La Cina si dice contraria alla “violazione della sovranità e della sicurezza del Libano e si oppone e condanna qualsiasi azione contro civili innocenti” o che “alimenti le tensioni nella regione” con l’invito alle “parti, Israele in particolare, ad adottare immediatamente azioni” per ridurre le tensioni e “impedire che il conflitto degeneri o addirittura sfugga al controllo”. Per la Cina, “porre fine ai combattimenti a Gaza il più presto possibile” è una “priorità” perché “le tensioni tra Libano e Israele sono una conseguenza del conflitto a Gaza”.
09:48
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha messo in guardia dalle “conseguenze pericolose” degli attacchi israeliani in Libano che hanno portato all’uccisione del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah. “L’Onu non è riuscita a prendere misure efficaci contro Israele” – ha detto incontrando il segretario dell’Onu Guterres e il presidente dell’Assemblea Philemon Young – “La continua ostruzione degli Stati Uniti, complici dei mali dei sionisti, nel Consiglio di sicurezza è illegale e vergognosa, volta a impedire qualsiasi pressione su Israele per fermare la sua aggressione a Gaza e in Libano”.
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